Sono stati presentati nella giornata di ieri, presso la sede del GAL Colline Salernitane, i report intermedi sull’ attuazione dei progetti della Misura 16 (16.9.1. Az. B e 16.1.1. Az. 2), condotti da due ATS, che fanno riferimento alla Organizzazione agricola CIA Salerno.
I partenariati di ampia autorevolezza, vedono la significativa presenza dell’Università di Napoli con la Federico II e con diversi Dipartimenti, Associazioni, tra cui si segnala la Società dei Naturalisti in Napoli e da Aziende agricole del Territorio picentino; Capofila del progetto di Agricoltura sociale 16.9.1. Az. B è la storica azienda agricola zootecnica Masseria Cugno di Nicola Nicodemo di Acerno, mentre il progetto 16.1.1. Az. B vede l’Azienda Agricola – Agrituristica La Vecchia quercia di Mario Moroni, sita in Montecorvino Pugliano.
Il tema del dibattito: “Nuove sfide in agricoltura tra sostenibilità ambientale e sociale”, si è articolato in due momenti: la presentazione del primo progetto, “Agricoltura sociale, educazione alimentare, ambientale in aziende agricole, cooperazione con soggetti pubblici/privati”, presentato dalla Responsabile scientifica del progetto collettivo, Professoressa Elena Cervelli, che rappresenta il Dipartimento di agraria Università Federico II, l’azienda agricola, in ATS – “Masseria Cugno” referente Nicodemo Nicola; la Società dei Naturalisti in Napoli, referente, Antonino De Natale, l’Associazione SIPUÒDAREDIPIÙ onlus, referente, Vincenzo di Grazia, la Professoressa Chiara Cirillo e la Confederazione Italiana Agricoltori Salerno – Direttore Nicola Della Rocca.
La Professoressa Elena Cervelli, nel suo intervento, ha spiegato le finalità del progetto, evidenziando che: “Nell’ambito della proposta, le attività che si stanno realizzando, in un’ottica di rispetto per l’ambiente, di valorizzazione della storia e delle tradizioni del territorio, saranno finalizzate al riconoscimento e acquisizione di consapevolezza delle potenzialità del settore agricolo e del patrimonio rurale; all’educazione ambientale; al contrasto delle condizioni di degrado fisico, culturale e socioeconomico; all’inclusione sociale. I principali destinatari del progetto saranno le comunità locali e le aziende agricole del territorio, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più deboli, con disabilità, giovanile e/o in cerca di prima occupazione, attraverso specifici incontri/laboratori con scuole, associazioni sociali, cittadini, imprenditori e addetti al settore agricolo.
Il progetto- sottolinea la professoressa, Cervelli, si pone l’obiettivo di sostenere la diversificazione delle imprese agricole anche nel “sociale”, favorendo un partenariato pubblico-privato finalizzato all’erogazione di servizi alla collettività. Si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e gli addetti del settore sui vantaggi connessi al rinnovamento dei modelli produttivi aziendali e del welfare, con particolare sensibilità ai valori naturali, ambientali, culturali e sociali. Le aziende coinvolte e le comunità locali – conclude Cervelli- saranno stimolate e animate, attraverso eventi specifici, verso temi quali la conoscenza dei servizi ecosistemici legati al territorio ed alle realtà agricole ( a cura di UNINA), attività di educazione ambientale (a cura della Società dei Naturalisti in Napoli), e saranno organizzate attività sociali e di servizio per le comunità locali a supporto dello sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, mediante attività di stimolazione di soggetti con disabilità, lavoratori svantaggiati e minori (a cura di associazione sociale SIDAP-UNINA) e di ricreazione e organizzazione di servizi utili per la vita quotidiana”.
Il secondo progetto, dal tema: “Sostegno per la costituzione e il funzionamento dei GOI dei PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” Azione 2 “Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione (POI)” – “Bio-monitoraggio di precisione nel settore agricolo” -Bio-moniSAgri, che vede come Capofila l’Azienda Agricola Vecchia quercia di Mario Maroni ed il comune di Montecorvino Pugliano per la collocazione istituzionale al Progetto.
La professoressa Maura Sannino, Responsabile del progetto e Docente UNINA, nel suo intervento ha spiegato ai presenti l’importanza del progetto, sostenendo che: “Il progetto mira a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura attraverso un’analisi multiparametrica, dinamica e precisa della biodiversità dell’area interessata. L’analisi si basa su di un sistema innovativo che studia l’attività e la biodiversità degli insetti (pronubi) impollinatori. La possibilità di mappare la biodiversità degli impollinatori è di grande importanza per poter valutare la salute degli ecosistemi. Oltre all’abbondanza di impollinatori, è importante considerare anche la loro diversità biologica: questa determina qualità, ricchezza e resilienza degli ecosistemi. Il risultato atteso dell’attività di analisi è lo sviluppo di un indice di biodiversità (biodiversity index), che valuti il grado di biodiversità delle aree di interesse e esprima valutazioni sullo stato di salute di: entomofauna (frequenza di attività, diversità delle specie, numero di insetti); vegetazione (diversità delle specie, intensità delle fioriture, produzione nettarifera media etc). L’intervento di Federico Faugno -3Bee– è stato finalizzato sull’attività del progetto e la stretta collaborazione tra l’Università, la società 3Bee e le aziende agricole del Territorio, attraverso la CIA Salerno. Il personale coinvolto ha già istallato la rete di monitoraggio, che si avvale di tecnologie innovative, ed ha già raccolto i primi risultati.
Il progetto di innovazione “Bio-moniSAgri” mira a realizzare una valutazione dell’impatto sulla biodiversità della produzione agricola delle aziende agricole dell’area del GAL Colline Salernitane che possa essere di supporto agli agricoltori per migliorare le attività agricole e legare il loro prodotto ad una potenziale certificazione di biodiversità. Inoltre- sottolinea Faugno- Il progetto si pone i seguenti obiettivi: Migliorare le conoscenze circa lo stato della biodiversità dell’areale di riferimento; nonché creare un gruppo di agricoltori “esperti” nella lettura dei dati di analisi della biodiversità, Migliorare la conoscenza degli agricoltori dell’areale, sulle tematiche trattate, nonché favorire lo scambio di esperienze/conoscenze e la contaminazione con altri areali contigui”.
Le conclusioni sono state affidate al Coordinatore del GAL , Eligio Troisi, visto l’assenza giustificata, per improvvisi impegni in Assessorato della Direttrice generale Maria Passari e AdG del CSR Campania. Il Coordinatore Troisi, nel portare anche il saluto del Presidente del GAL, Antonio Giuliano, assente per impegni familiari, ha sottolineato l’importanza del partenariato pubblico-privato (aziende del Territorio, il mondo della Ricerca, le Istituzioni, i soggetti del Terzo settore e dell’associazionismo), i quali insiemi, possono raggiungere grandi obiettivi, per condividere un punto di innovazione, rispetto alle dinamiche territoriali ed il GAL, come Gruppo di Azione Locale, continueremo, anche nella prossima programmazione SRG06, a sostenere approcci innovativi che, partendo dalla condivisione di interessi diffusi e convergenti, facciano crescere la cultura dell’innovazione nella direzione della sostenibilità e della valorizzazione del settore agricolo come fattore di integrazione sociale.
L’auspicio che il Coordinatore ha espresso ai presenti: “Questi due partenariati, presentati qui al GAL, per l’autorevolezza dei partner, per gli ambiziosi obiettivi prefissati e per la concretezza sin qui già raggiunta, si auspica che possano ulteriormente consolidarsi e amalgamarsi con il Territorio, affinché queste esperienze si possano rigenerare e riposizionare rispetto alla nuova programmazione che ci accingiamo ad avviare.
Questi progetti vi proiettano già nella nuova programmazione.
Quindi ha concluso Troisi, siamo soddisfatti dell’impegno che voi ci mettete e delle risorse che noi abbiamo appostato per queste iniziative, soldi ben spesi, continuiamo su questa strada. Con l’auspicio, soprattutto alle tante realtà del mondo Accademico e dell’Associazionismo, affinché mattano ancora più cuore nei Picentini. Noi siamo pronti ed allargheremo, ancora di più, le porte del GAL e dei Picentini, per avere da voi questi contributi che servono tanto a questo Territorio, che ha un potenziale enorme e che può crescere insieme al mondo accademico, all’associazionismo ed a chi, pur non vivendo sul nostro Territorio, vuole contribuire ad una crescita sociale e per lo sviluppo della nostra comunità”.
Il dibattito è stato mirabilmente e con grande professionalità moderato dal Dott. Mimmo Pelagalli Giornalista Edizioni Informatore Agrario.