Il Territorio dei Picentini ha sempre rappresentato un insieme di storia, arte, tradizioni ed è, soprattutto, un ricco “patrimonio culturale”. Testimonianza di numerose dominazioni, nel corso dei secoli, i reperti e gli edifici rimandano, con lo stile, a quei popoli.
Dei nove comuni che compongono il Territorio picentino, Acerno e Castiglione del Genovesi, sono quelli situati in alta montagna, rispetto agli altri sette.
Acerno, famosa per le sue “cento acque”. Da visitare è la Cattedrale di San Donato: in stile barocco, con campanile a più piani e cuspide a bulbo; la chiesa di Santa Maria degli Angeli: con altari in marmi policromi e di San Donato; la chiesa di S. Maria del Suffragio: conosciuta come Chiesa dei Morti, risalente al 1639; il Santuario della Madonna delle Grazie: edificato nella prima metà del ‘600 e la Chiesa di San Matteo: tra le più antiche di Acerno.
Castiglione del Genovesi, la patria dell’Abate ed economista Antonio Genovesi, da visitare, in particolar modo, al sorgere del sole, il Monte Tubenna a 700 metri s.l.m., dove è ubicata l’Abbazia benedettina di Santa Maria di Tubenna (costruita probabilmente nel XII secolo sulle rovine di un preesistente tempio pagano) da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato che si proietta sul tutto il golfo di Salerno.
Ad Olevano Sul Tusciano troviamo la Villa romana di S. Maria a Corte, nella frazione di Monticelli, risalente al primo secolo a.C., (probabilmente, un insediamento termale che conserva ancora i resti di una chiesa paleocristiana). Inoltre si possono visitare: la Cella di San Vincenzo, monastero immerso tra castagneti e uliveti, la Grotte di San Michele e Nardantuono (Complesso monumentale con affreschi e pitture sulle pareti delle grotte); la Chiesa parrocchiale di Santa Lucia (1700); la Cappella di Santa Maria delle Grazie in Monticelli (1746); la Cappella di San Rocco (ruderi) posizionata vicino al fiume Tusciano, che conserva i resti di affreschi e decorazioni a stucco, realizzata con scala monumentale in pietra locale.
San Mango Piemonte, da visitare l’eremo di San Magno (luogo indicato dal Santo per la costruzione dell’eramo e dove, pare, abbia trovato dimora il Santo, per evitare di cadere nelle mani dei persecutori); la chiesa di Santa Maria a Corte, la chiesa di San Matteo ad Offiano e la chiesa di San Nicola di Piedimonte, meglio conosciuta come chiesa di Sant’Antonio.
A Montecorvino Rovella, oltre al Duomo SS Apostoli Pietro e Paolo, il più antico tempio cittadino, risalente al 1274 e costruito sulle rovine dell’abbazia di San Simeone, risalente all’anno Mille, vi è il castello Nebulano, un sito archeologico del VI sec. d.C.; la Chiesa di San Rocco, risale agli inizi del ‘700 ed è sede della Confraternita del SS. Rosario e S. Rocco; la Chiesa di Santa Maria della Pace, edificata nel 1518 a sancire la pace tra le famiglie degli Arminio di Nuvola e Damolidei della Frazione Ferrari; la Chiesa di Sant’Eustachio, che risale al 1536 e custodisce una copia della statua di Maria SS dell’Eterno; la Chiesa di Santa Maria degli Angeli dei Padri Cappuccini; la Chiesa di San Lazzaro con portale, costruita nel XVII secolo e il Santuario di Maria SS. dell’Eterno, edificata nel 1623 a seguito del ritrovamento di un’icona della Madonna.
Facendo visita a Giffoni Valle Piana la prima frazione che incontriamo è Santa Maria a Vico, dove troviamo una chiesa edificata su una basilica romana. Arrivati in centro, su una collina, è ubicato il castello di Terravecchia con il suo borgo medievale, alle cui pendici si erge il monumentale complesso conventuale di San Francesco di epoca trecentesca. Salendo verso le frazioni superiori troviamo il Santuario di Santa Maria di Carbonara (nato come Convento nel 1490, in stile romanico e decorato da pitture murali del ‘500) e, nella frazione Catelde, è ubicata la chiesa di San Martino dell’anno 1010, una delle più antiche del territorio. Da visitare la Chiesa madre della SS. Annunziata, che ospita la Sacra Spina, reliquia della Passione di Cristo, e una pregevole Via crucis del XVII secolo;
San Cipriano Picentino, noto anche per aver ospitato due celebri intellettuali italiani: il poeta Jacopo Sannazaro ed il filosofo Benedetto Croce, si estende sulla collina di Montevetrano, un antico castello di epoca romana, (edificato a scopo militare). Da visitare, inoltre, la chiesa di S. Andrea (documentata sin dal 1309) e Sant’Eustacchio, databile tra l’XI e XII secolo, parrocchia già nel 1563.
Montecorvino Pugliano i monumenti da visitare sono: il Convento di Santa Maria: (ora sede municipale); la Chiesa di Sant’Antonio (con chiostro a pitture murali sulla vita di San Francesco); la Chiesa della Madonna dell’Arco; la Chiesa di Santa Lucia, edificata nel luogo dove fu ritrovata un’effige sella SS Vergine nel 1734; la chiesa di Santa Tecla: all’interno conserva un organo di legno databile 1883; la Chiesa di San Michele Arcangelo: ricostruita nel 1670 su una navata della Chiesa originaria (1161).
A Giffoni Sei Casali è ricca di monumenti dislocati nelle frazioni lungo la strada che porta alla città di Salerno: a Prepezzano, nell’ampia piazza, è situata la chiesa di San Nicola “edificata intorno all’anno 1100”. Seguendo la strada principale, si incontra la chiesa della Madonna del Paradiso che nel 1840 “fu scenario della lacrimazione della Madonna”, quindi la chiesa del SS. Salvatore che è di epoca longobarda. Da visitare, inoltre, i palazzi nobiliari, quali: Palazzo Fortunato, Pennasilico, De Robertis e Cingolo, quest’ultimo, forse, l’edificio più antico della frazione Sieti. Da segnalare anche le 15 opere di artisti contemporanei, che costellano l’intero comprensorio comunale ed il MAAG, il museo di arte ambientale di Giffoni Sei Casali, museo urbano a cielo aperto.
Scheda a cura del GAL Colline Salernitane, Responsabile Comunicazione